L’ Orso, l’evoluzione di una specie.

Da piccolo ho avuto per le mani un orsetto. Era innocuo, non si lamentava e soprattutto mi teneva compagnia. Era di pezza direte voi, ma è chiaro, come avrebbe sopportato altrimenti le angherie quotidiane di un bambino. Comunque per un breve e felice periodo fu quella l’idea che mi feci sugli orsi, esseri tranquilli e disponibili, non avevano mai fame e soprattutto non sporcavano mai. Passarono pochi anni, e quel tipo di orso sparì dalla scena. Era un tempo in cui le sagge teorie di psicologi e studiosi non avevano ancora iniziato a circolare. Cominciò invece a circolare un nuovo tipo di orso spaventosamente grosso, famelico e assetato di sangue. Era l’orso delle storie che ti raccontavano quando cominciavi a diventare insopportabile. Storie spaventose che se osassi raccontarle oggi sarei perseguito penalmente dal Telefono Azzurro. Col passare del tempo però io crescevo e l’orso, piano piano ma soprattutto senza lasciare traumi, si ritirò in buon ordine. Un bel giorno, pensando di farmi cosa gradita, mi dissero “oggi si va a vedere l’orso” ma no risposi l’ho appena rimosso! Un orso vivo e vegeto mi guardava da dietro le sbarre di una gabbia ciondolando da una parte all’altra. Questa è una pagliacciata pensai, figuriamoci, un animale tanto feroce e sanguinario ridotto uno straccio. La povera bestia ebbe il potere di far sentire me bestia che stavo li a divertirmi godendo della sua infermità. Gli anni che seguirono passarono senza che altri plantigradi sconvolgessero la mia esistenza. Un giorno però venni a sapere, e lo vennero a sapere tutti, tranne naturalmente come spesso accade il diretto interessato, che volevano fare un esperimento, volevano far trascorrere una vacanza premio all’orso e pensate un po’ dove; nella “Seconda casa dei Trentini” naturalmente. State tranquilli dissero sappiamo sempre dov’è, ma cosa più importante: esso è erbivoro. Ma come, non era assetato di sangue e in quell’ estate non si divorò pure un bambino cattivo, scarpe comprese? Dopo una breve riflessione giunsi alla conclusione che molte persone sono diventate vegetariane, e che quindi anche l’orso adeguandosi prontamente alla moda del momento avesse cambiato le sue abitudini alimentari. Sbagliato. Dopo qualche tempo leggo sul giornale “strage di galline alla malga”. Impossibile l’orso è vegetariano devono essersi sbagliati, anzi è l’orso che si è sbagliato. Il plantigrado povera bestia ha scambiato le galline per dei cavoli e cercando di mangiarseli le ha fatte morire d’infarto. Giusto. Dal momento però che quell’animale di un orso non ha rispettato la seconda casa dei trentini facendone di tutti i colori e comportandosi da vero orso è finito dietro le sbarre.
Ma come diamine deve comportarsi un orso?